Attesa, ma sorprendente, perfino contraddittoria agli occhi di qualcuno, la riforma della Chiesa che papa Francesco sta introducendo. Trasparenza, apertura ai poveri, azione diplomatica che fa cadere alcune barriere, scelte ecumeniche inedite, appello alla corresponsabilità, pratiche sinodali rinnovate, sono alcuni degli elementi che attirano attenzione, plauso e critiche dall’opinione pubblica. Ciò che maggiormente colpisce è una specie di paradosso: decisioni personali che non temono i rumors e non si lasciano ingabbiare nelle logiche del protagonismo, da una parte, e coinvolgimento di tutti i fedeli nei processi decisionali, anche complessi, dall’altra. Fenomeno originale anche dal punto di vista sociologico quello di Francesco, quasi líder máximo, centro di attrazione (o di repulsione) unico, e chiaro trasformatore dell’esercizio del primato petrino. […]
Diritto di parola e percorsi di sinodalità
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