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Le parole del Sinodo: Autorità

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Nella dinamica del cammino sinodale affiora, qua e là, un “non detto” che è bene intercettare e portare alla luce: quale autorità gestisce tale cammino e alla fine “decide”? Più radicalmente: l’autorità è una “controparte” nel cammino sinodale, alla quale cercare di strappare qualche concessione paternalistica, oppure l’idea stessa di autorità dev’essere ripensata profondamente, anch’essa in senso sinodale? In altri termini: autorità e sinodo sono due “parole nemiche”, oppure due “parole amiche”?