a cura di Sihem Djebbi, a cura di Erminia Foti, a cura di Fabio Mazzocchio

Migrazioni ai margini

Gli individui si sono sempre spostati alla ricerca di un ambiente propizio alla sopravvivenza o al miglioramento delle proprie condizioni di vita. La migrazione è pertanto al cuore dell’esperienza umana, come emerge nelle grandi narrazioni mitologiche e religiose: la migrazione si inserisce in un disegno divino, che consente di incontrare la propria umanità e quella degli altri, di cogliere il significato della propria esistenza e di intraprendere un percorso che avvicina al divino, grazie all’attraversamento di frontiere materiali e immateriali.

Editoriale

Quanto vale l’accoglienza

di Pina De Simone

Parlare di accoglienza sembrerebbe porsi in esatta antitesi rispetto all’argomento monografico di questo numero di «Dialoghi». Eppure è proprio la questione delle migrazioni e del modo in cui viene gestita e narrata che lascia emergere con particolare forza il valore dell’accoglienza. Il nodo delle migrazioni ci restituisce alla centralità del rapporto con ciò che avvertiamo come estraneo, ma la cui accoglienza e il cui riconoscimento sono in realtà essenziali a noi stessi.

Nel percorso che stiamo costruendo insieme in questa annata di «Dialoghi», ci sta accompagnando la parola frontiere, così come la parola confine ad essa sovrapponibile per alcuni aspetti. A queste se ne aggiunge ora un’altra: margine, nell’ampio spettro dei significati che ad essa appartengono.

Margine è confine, limite: è ciò che definisce, contiene, oltre cui non possiamo andare, pena l’informe o la confusione in cui tutto si perde. Ma margine è anche ciò che può essere pensato come residuale,...

Blog

Santi e giovani, oggi

di Erminia Foti
Quando penso alla santità non posso fare a meno di immaginare qualcosa di lontano e irraggiungibile, che si perde nel tempo e per cui si può sempre aspettare. Devo quindi fare un serio sforzo mentale (e forse è proprio qui la falla nel sistema) per non immaginare la santità come l’obiettivo di processo lento, che richiede anni di perfezionamento interiore: e così la santità diventa la fine del percorso, e non il percorso stesso. Credo di non essere la sola. Una certa narrazione dei santi, infatti, non ci ha aiutato e continua ancora oggi a confonderci: personaggi dagli atti eroici che hanno compiuto gesta straordinarie si affastellano nella nostra mente, suggerendoci che la via della santità passa attraverso la grandiosità di quello che facciamo. Ma quando pensiamo che per essere santi sia necessario “fare” cediamo inevitabilmente a un inganno. Nella nostra...