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Ordine dal disordine. Una quasi parabola per i nostri tempi

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Non possiamo far finta di nulla. Tutti, chi più chi meno, abbiamo la spiacevole sensazione di vivere un periodo di grande instabilità che, mentre accentua nei singoli un senso di incertezza e di timore, scatena nella società uno stato palpabile di precarietà e di diffusa preoccupazione. La dolorosa ferita inferta dal Covid era ancora sanguinante quando sono sopraggiunti, violenti, gli sconquassi umanitari e socio-economici della guerra in Ucraina.

Cosa ha ancora da dirci il sacrificio di Jan Palach

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Jan Palach nacque l’11 agosto 1948  e morì a Praga, 19 gennaio 1969, dandosi fuoco per protesta contro l’invasione sovietica della Cecoslovacchia, invasione che, iniziata il 5 gennaio 1968, soffocò con la forza delle armi, il tentativo di creare in quel Paese uno Stato che, senza rinnegare le conquiste sociali fino ad allora realizzate (pur non senza difficoltà e momenti di grave crisi economica), le integrasse con i diritti di libertà civile e politica, fino ad allora negate dal dominio che l’Unione Sovietica esercitava sui paesi sotto il controllo dell’URSS (il cosiddetto “blocco sovietic

Rigenerare il lavoro e le sue virtù

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Il lavoro è in crisi. Non è la prima volta che si discute sulla sua tenuta. Di «fine del lavoro» se ne parlava già il secolo scorso, oggi c’è chi teme che stia per scomparire a causa dei robot e dell’intelligenza artificiale. D’altro canto la storia insegna che l’innovazione ha sempre generato fenomeni di disoccupazione tecnologica. Quel che deve preoccupare di più probabilmente non è allora questo ma la natura della crisi che il lavoro attraversa, che è di senso e significato.

Desideri senza felicità, felicità senza desidero

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L’adolescenza è la terra natia del desiderio. È ai suoi fasti e ai suoi auspici che ritornano l’adulto o il vecchio nei momenti in cui la vita non cessa di esporli alle sue incognite o alle vertigini dell’inatteso, quando si tratta di misurare la tenuta del proprio desiderio. Il desiderio conosce stagioni diverse, ognuna con la sua tavolozza di colori e sfumature, ma indubbiamente la giovinezza presenta a questo riguardo un’incomparabile intensità di gradazioni.

Le parole del Sinodo: “famiglia”

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Se la sinodalità esprime la natura della Chiesa e la Chiesa è famiglia di famiglie (AL n. 202), potremmo dire che, in qualche modo, proprio lo stile della sinodalità è quello che caratterizza (o dovrebbe caratterizzare) ogni singola famiglia. Esistono infatti, provando a non forzare troppo l’immagine, vari elementi che permettono di mettere in relazione queste due parole, sinodo e famiglia, e che ci spingono a considerare quest’ultima, allo stesso tempo, come riflesso e soggetto di sinodalità.

Il corpo nella Bibbia, tra dualità e unità della persona

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Noi siamo corpo. Nasciamo dal corpo di nostra madre e, prima ancora, dall’incontro di due corpi. È attraverso il corpo, con la sapienza dei sensi e i suoi confini, che impariamo a relazionare con l’altro per raggiungerlo con un abbraccio, un sorriso, per ascoltarlo, respingerlo o accoglierlo. La vita biologica, come quella relazionale, nasce dall’incontro di corpi. Questo paradigma, tuttavia, è messo in discussione dai mutamenti epocali legati alla percezione del corpo quale assoluto protagonista della nostra cultura.

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