Eventi&idee

Libia, Europa. Business, torture e guerra

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Doveva essere l’anno delle elezioni libere e democratiche. Invece i leader libici si preparano alla resa dei conti mentre fingono di negoziare la pace. Dal 2011 è così che vanno le cose. Il paese è a un punto di non ritorno. Troppe le armi in circolazione, per non venire utilizzate. Merito anche di un’Europa quanto mai divisa e inetta. A metà maggio è stato il segretario generale dell’Onu, António Guterres, a segnalare incongruenze e anomalie che fanno il gioco dei signori della guerra. Che poi, in un paese con quattordici clan tribali, vuol dire clan contro clan.

Tra libertà e disciplina

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Negli ultimi mesi si sono accavallate notizie, spesso veicolate ed ingigantite dai media vecchi e nuovi, provenienti dal mondo della scuola e tutte piuttosto impressionanti: si va dalle aggressioni di genitori ai danni di docenti per presunti torti subiti dai loro figli, a numerosi episodi di bullismo, talvolta purtroppo terminati in maniera tragica, sino a penosi filmati, prodotti e moltiplicati tramite smartphone, che mostrano un insegnante di scuola superiore il quale, apparentemente senza alcuna reazione, subisce vessazioni ed umiliazioni da parte di alcuni suoi alunni.

Nuovi paradigmi per il lavoro

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Il prossimo mese di ottobre, dal 26 al 29, si svolgerà la 48ª Settimana sociale dei cattolici in Italia, un appuntamento importante per la Chiesa italiana, che mette al centro un tema particolarmente rilevante quale è il lavoro. Il cammino preparatorio avviato attraverso un invito rivolto a tutti sottolinea una motivazione fondativa di questo convenire: un percorso partecipato che vuole innanzitutto favorire un percorso di discernimento su una questione decisiva ed attuale.

Le parole sono importanti

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Parole O_Stili rappresenta probabilmente il movimento costruttivo di sensibilizzazione popolare sulle problematiche relazionali dell’era digitale più sorprendente degli ultimi anni. Sorprendente per gli stessi proponenti, partiti in pochi alla fine del 2016, per iniziativa di Rosy Russo, e ora immersi in una rete di supporto all’iniziativa che conta istituzioni cruciali come il MIUR, decine di aziende sensibili all’etica delle comunicazioni e soprattutto migliaia di persone attivamente coinvolte (solo gli insegnanti sono più di sedicimila).

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