Profili

Don Emilio Guano. Il “paladino” dei laici cattolici

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Monsignore Emilio Guano. O forse sarebbe meglio dire “don Guano”, come lo chiamavano tutti, amici e discepoli, e come lui preferiva farsi chiamare. Giuseppe Viola ricorda: «Quando una innocente fucina osò chiamarlo per la prima volta monsignore, il sorriso arguto che egli fece negli occhi luminosi, distendendo quel suo volto chiaro sugli zigomi sporgenti, e l’inchino goffamente riverente che le rese, col cappello in mano, replicando: Buongiorno, monsignora!»1. Don Guano aveva il gusto dello scherzo come ricordano in molti e in particolare mons.

Le città di Paolo VI

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Nel suo testamento Paolo VI ricorda e rivolge una particolare benedizione a tre città: Brescia, Milano e Roma. Non si tratta solo dell’ovvio riferimento ai luoghi nei quali è nato, si è formato, ha vissuto e ha percorso le tappe fondamentali del suo servizio alla Chiesa. Il ricordo di queste tre città assume una valenza che va al di là del puro dato geografico e allude al percorso di un’intera vita della quale il tempo trascorso nelle tre città evocate ha scandito le tappe più importanti.

Mario Luzi. L’esserci del poeta

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Desiderio di verità, 1945, dà titolo ad una iniziale incursione del Luzi “civile” nel primo dei due volumi che articolano la bipartita edizione annuale di «Istmi. Tracce di vita letteraria», meritoria rivista guidata da Eugenio De Signoribus. Nel centenario dalla nascita, «Istmi» spicca per presenza di suoi testi inediti o rari e per ricchezza di bilancio critico. Del 1945 è appunto l’interrogativo di noi superstiti «travolti, percossi e lacerati da questa guerra di smisurata violenza». Quale il nostro dovere?

Il card. Roberto Tucci s.j. Il “portavoce” del Concilio

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Il 21 febbraio 2001 Giovanni Paolo II nominò cardinale il p. Roberto Tucci, gesuita, per molti anni direttore della rivista «La Civiltà Cattolica», poi della Radio Vaticana e infine organizzatore dei viaggi al di fuori dell’Italia di papa Wojtyła, quando p. Tucci sostituì mons. Marcinkus, non più presentabile in quegli anni. Ne ha organizzati 77. A questo ultimo ufficio (a cui però non corrispondeva una carica specifica nella Curia Romana) svolto al servizio diretto del Papa, deve il cardinalato, conferitogli quando mancavano pochi mesi al compimento degli 80 anni.

Marianella Garcìa Villas. “Soltanto per amore”

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Il 13 marzo 1983 viene assassinata, a soli 34 anni, in El Salvador, Marianella García Villas, presidente della Commissione per i diritti umani. Le sue denunce e le sue prese di posizione erano divenute inaccettabili per la giunta militare al potere. Pertanto, come accaduto tre anni prima per mons. Oscar Romero, con il quale aveva a lungo collaborato per difendere i diritti del proprio popolo, la sua voce viene messa a tacere per sempre. Marianella è una martire della giustizia e della pace, il cui messaggio e la cui testimonianza sono più che mai attuali.

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