Migrazioni ai margini
Gli individui si sono sempre spostati alla ricerca di un ambiente propizio alla sopravvivenza o al miglioramento delle proprie condizioni di vita. La migrazione è pertanto al cuore dell’esperienza umana, come emerge nelle grandi narrazioni mitologiche e religiose: la migrazione si inserisce in un disegno divino, che consente di incontrare la propria umanità e quella degli altri, di cogliere il significato della propria esistenza e di intraprendere un percorso che avvicina al divino, grazie all’attraversamento di frontiere materiali e immateriali.
Editoriale
Quanto vale l’accoglienza
di Pina De SimoneParlare di accoglienza sembrerebbe porsi in esatta antitesi rispetto all’argomento monografico di questo numero di «Dialoghi». Eppure è proprio la questione delle migrazioni e del modo in cui viene gestita e narrata che lascia emergere con particolare forza il valore dell’accoglienza. Il nodo delle migrazioni ci restituisce alla centralità del rapporto con ciò che avvertiamo come estraneo, ma la cui accoglienza e il cui riconoscimento sono in realtà essenziali a noi stessi.
Nel percorso che stiamo costruendo insieme in questa annata di «Dialoghi», ci sta accompagnando la parola frontiere, così come la parola confine ad essa sovrapponibile per alcuni aspetti. A queste se ne aggiunge ora un’altra: margine, nell’ampio spettro dei significati che ad essa appartengono.
Margine è confine, limite: è ciò che definisce, contiene, oltre cui non possiamo andare, pena l’informe o la confusione in cui tutto si perde. Ma margine è anche ciò che può essere pensato come residuale,...