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Indagini sociologiche, ma anche percezioni prescientifiche, attestano che il senso della “cosa comune” è andato gradualmente erodendosi negli ultimi decenni, benché in alcune tragiche circostanze riemerga, anche solo per tempi brevi: l’iniziale reazione alla pandemia e alla guerra in Ucraina testimoniano che la solidarietà non è morta.
Editoriale
L'assurda guerra
di Pina De SimoneSempre di più nei nostri tempi si rafforza nell’animo umano la convinzione che le controversie che possono nascere tra i popoli non si devono dirimere con le armi, ma con negoziati e accordi. C’è da dire che questa convinzione nasce, per lo più, dalla terrificante forza distruttiva propria degli attuali strumenti bellici e dal timore di calamità e spaventosi disastri che armi di questo genere provocherebbero. Per cui in questa nostra epoca, che si fa vanto della potenza atomica, è del tutto insensato [alienum est a ratione] pensare che la guerra sia atta a ristabilire diritti violati» (Giovanni XXIII, Pacem in terris, n. 67).
È del tutto insensato pensare che la guerra sia atta a ristabilire diritti violati. Eppure oggi assistiamo a una pericolosa legittimazione della guerra, che fa perdere di vista il suo carattere di insensatezza.
Si insiste molto, nei discorsi, sull’assurdità di una guerra determinata dall’invasione di un paese ad opera di un...