Incontrarsi sulle frontiere
a cura di Luigi Alici, a cura di Gabriele Gabrielli

Incontrarsi sulle frontiere

«In un mondo in cui la vita sa così bene congiungersi alla vita, un mondo in cui i fiori si mescolano ai f iori nel letto stesso del vento, e in cui il cigno conosce tutti i cigni, solo gli uomini fabbricano la propria solitudine»1: così scrive Antoine de SaintExupéry, in un suo piccolo capolavoro, oscurato dal meritato successo de Il Piccolo Principe. In un universo assimilato a un giardino in cui lo stesso vento accarezza tutti i fiori, perché gli umani consumano inspiegabilmente tante energie distruttive per fabbricare la propria solitudine?

Editoriale

Rigenerare la Speranza: l’Azione cattolica tra sinodalità e missione

di Giuseppe Notarstefano

La celebrazione della XVIII Assemblea nazionale dell’Azione cattolica italiana, unitamente all’incontro in piazza San Pietro con il Santo Padre Francesco dal titolo “A braccia aperte”, sono stati unanimemente percepiti da coloro che hanno partecipato come un dono straordinario che ha dato coraggio e speranza, un ulteriore motivo di gratitudine per un’esperienza associativa capace di custodire la bellezza originaria e generativa delle relazioni semplici e autentiche che maturano nella condivisione fraterna e quotidiana della vita, nel servizio ecclesiale e nell’impegno civile.

Al cuore di tale esperienza vi è l’esercizio della vita democratica e dello stile sinodale che cercano continuamente una sintesi originale e creativa nella pratica associativa: incontro e confronto ma anche ascolto e condivisione.

Posta a compimento di un lungo e articolato itinerario che ha coinvolto soci e simpatizzanti a livello parrocchiale diocesano e regionale, l’assemblea nazionale...

Blog

La dimensione performativa della parole, nell’oggi

di Marco Rizzi

Riflettere sulla dimensione performativa della parola implica necessariamente prendere in considerazione le profonde trasformazioni che i meccanismi della comunicazione stanno attraversando nella società del presente, tali da alterare profondamente le coordinate tradizionali in cui siamo abituati a collocare l’idea stessa dell’interazione tra i soggetti, individuali o collettivi, mediata dall’atto linguistico. Anche per questo aspetto, ritengo si possa parlare di «cambiamento d’epoca», non solo di «epoca di cambiamento», per riprendere la felice espressione di papa Francesco. All’origine stessa della tradizione occidentale di cui viviamo ancora l’eredità e al tempo stesso il suo consumarsi si colloca la duplice funzione assegnata alla parola pronunciata: da un lato, la funzione fondativa della società e della convivenza umana; dall’altro, l’efficacia nell’intervenire sulla realtà per...