democrazia

Cosa ha ancora da dirci il sacrificio di Jan Palach

di 

Jan Palach nacque l’11 agosto 1948  e morì a Praga, 19 gennaio 1969, dandosi fuoco per protesta contro l’invasione sovietica della Cecoslovacchia, invasione che, iniziata il 5 gennaio 1968, soffocò con la forza delle armi, il tentativo di creare in quel Paese uno Stato che, senza rinnegare le conquiste sociali fino ad allora realizzate (pur non senza difficoltà e momenti di grave crisi economica), le integrasse con i diritti di libertà civile e politica, fino ad allora negate dal dominio che l’Unione Sovietica esercitava sui paesi sotto il controllo dell’URSS (il cosiddetto “blocco sovietic

Libertà e uguaglianza. È possibile una democrazia inclusiva?

di 

Alexis de Tocqueville, quasi due secoli fa, riconosceva l’inarrestabile sviluppo dell’eguaglianza di tutti come il cuore stesso della democrazia («Non riesco a credere che Dio abbia spinto, ormai da molti secoli, due o trecento milioni di uomini verso l’eguaglianza delle condizioni, per farli ritrovare nel dispotismo di Tiberio o di Claudio», scrive nella lettera del gennaio del 1835 a Louis de Kergolay), affinché, per poter pervenire alle deliberazioni necessarie alla collettività organizzata, un regime democratico contenga l’intera gamma delle posizioni socialmente significative per l’int

Le parole e le cose. Il domani della democrazia

di 

La parola “democrazia” viene molto usata un po’ da tutti, in politica, nel dibattito culturale, nell’opinione pubblica. Forse non sarebbe male dire qualcosa in margine a questa inflazione del termine. Un elemento balza agli occhi immediatamente. Lo espongo così: fino a che punto quanti ricorrono a questo sostantivo sono consapevoli dei problemi che oggi caratterizzano i sistemi democratici? Proviamo a spiegarci.

La promessa o l’illusione di una scuola democratica

di 

Nel contesto italiano possiamo parlare in senso proprio di scuola democratica solo con l’avvento della Costituzione repubblicana (1° gennaio 1948). Dall’unità nazionale (1861) alla fine del fascismo la «questione scolastica» si era via via posta sotto altre prospettive. […] Nell’Italia repubblicana la nuova Carta costituzionale, entro il quadro dei princìpi/valori di fondo, delineava anche i contorni essenziali per ripensare il sistema d’istruzione in chiave democratica.

Partiti, sindacati e la crisi della democrazia italiana

di 

Per quanto riguarda i partiti, è giunto ad esaurimento il percorso che aveva unito la rappresentanza politica e la istituzionalizzazione attraverso di essi dei canali per l’esercizio attivo della sovranità popolare. Per presentare questa evoluzione in forma schematica osservo che la “forma partito” che è divenuta dominante nei sistemi costituzionali europei (ma non in quello americano) è data da partiti di massa a base subculturale.