Primo piano

Per risalire alla sorgente. A 60 anni dalla Dei Verbum

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Il senso di questo articolo è quello di risalire il corso del fiume della riscoperta della Parola di Dio nella vita della Chiesa cattolica durante gli ultimi 60 anni, ossia a partire dal 18 novembre 1965, data della promulgazione della Costituzione dogmatica Dei Verbum. Da quella sorgente molta acqua è scaturita per abbeverare il popolo di Dio sino a lambire le labbra e dissetare i cuori di tutti noi. Seguendo il filo dei principali interventi magisteriali appare con più evidenza il percorso fatto e le questioni ancora aperte.

Se Kirk interroga anche noi

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Lo scorso 10 settembre, mentre si trovava presso la Utah University, è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco il giovane e non più soltanto promettente – era infatti ben noto da anni all’opinione pubblica statunitense – Charlie Kirk, una delle figure chiave del movimento MAGA e fondatore di Turning Point USA, un’organizzazione nata ufficialmente con lo scopo di emancipare gli studenti per «promuovere la libertà»1, ma con l’intento non così velato di raccogliere quanti più consensi nelle fasce giovani dell’elettorato statunitense.

Kayfabe, ciarlatanerie e ipodemocrazie: le sfide occulte nella risoluzione dei conflitti

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«I t smells kayfabe, Sandro». «C’è puzza di kayfabe, Sandro». Fu questa la risposta sorprendente che mi diede un diplomatico statunitense alla mia domanda «Ma perché non si riesce a concludere un accordo, data l’evidenza del consenso sulla soluzione di un conflitto che dura da oltre 40 anni?». Era il 21 settembre del 2006. Eravamo usciti per dieci minuti di pausa da un’estenuante consultazione a porte chiuse al Congresso degli Stati Uniti a Washington D.C., sulle innovazioni necessarie nel conflitto in Colombia.

Diplomazia, pace e democrazia in un mondo in disordine

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Il mondo sta vivendo una fase di turbolenza: è ormai una constatazione largamente condivisa dagli analisti e dall’opinione pubblica. Le ragioni sono molteplici, da quelle prettamente politiche, a quelle economiche e sociali, tutte difficilmente decifrabili fino in fondo, perché frutto di un concatenarsi di situazioni che non sono affatto recenti, ma affondano le radici in fenomeni risalenti a molti anni fa. Se le date possono rappresentare degli spartiacque per comprendere tali fenomeni, certamente il 1989 è una di queste.

Quando la Terra trema

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La paura dà la scossa all’identità umana nelle distopie del nostro tempo

Trema tutto. E in molti casi dopo il tremore crolla tutto e muoiono in tanti. Sappiamo tutti cosa si sente: ognuno di noi ha tremato qualche volta nella sua vita. Chi come me si è dedicato per anni al soccorso umanitario ha tremato tante volte, non solo nei terremoti più forti, ma anche di fronte ad altre catastrofi tremende. La stessa definizione comune delle peggiori esperienze umane usa proprio la parola “tremende”, che esprime in modo vivido l’inevitabile tremare che è l’espressione fisica e spirituale della paura1. Nella natura tremano gli esseri umani e anche molti altri esseri viventi. La scossa nei sistemi viventi è un’immagine rivelatrice della scossa che sente l’umanità, quella che fa tremare la dignità dei popoli, l’identità stessa dell’essere umano e l’umanesimo, cioè la vittima – sempre la stessa – della paura. Per gli esseri umani, la paura è la più ancestrale e irrefrenabile delle emozioni: da sempre e ancora oggi è la paura a innescare conflitti e genocidi efferati, schiavitù degradanti e disuguaglianze profondamente ingiuste, guerre commerciali spietate e devianti narrazioni terroristiche2. 

I cantieri della speranza

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L’ avvicendamento al soglio pontificio è avvenuto nel tempo di Pasqua, tempo liturgico in cui la Chiesa tutta è invitata a contemplare la vita vera che non finisce, il segno del sepolcro vuoto e della pietra spalancata. Il tempo in cui, insieme a tutta la comunità dei discepoli, siamo chiamati ad accogliere il dono della Pace che viene dal Signore Risorto.

Profezia sinodale e speranza giubilare camminano insieme

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La Chiesa sta vivendo un periodo di particolare intensità. Si susseguono eventi ecclesiali di “rilevanza epocale”, quanto mai utili per affrontare una stagione complessa della storia e intercettare le istanze di quel “cambiamento d’epoca” ben delineato da papa Francesco. Dopo gli anni dedicati alla riflessione sulla sinodalità nella Chiesa, siamo ora entrati nel vivo delle celebrazioni per l’anno giubilare, avendo comunque sempre ben presenti gli scenari travagliati che interpellano la vita dell’umanità.

Sinodo sulla sinodalità: verso un nuovo slancio missionario

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La seconda sessione del Sinodo sulla sinodalità, che si è appena concluso nell’ottobre 2024, segna una tappa decisiva nella storia della Chiesa cattolica dopo il Concilio Vaticano II. Questo processo, sviluppato su tre anni, ha mobilitato la Chiesa intera a tutti i livelli, dal locale all’universale, secondo un principio di circolarità. Non possiamo comprendere e accogliere i frutti di questa recente assemblea ro mana senza collegarla a quello che si è vissuto precedentemente e che ha implicato l’ascolto e la partecipazione di un gran numero di cristiani.

Medio Oriente in bilico: nuove tensioni, antiche ferite

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Alla fine, quel che si temeva è avvenuto: lo scontro tra Hamas e Israele si è trasformato in conflitto regionale, innescando una spirale che ci porta – come direbbe papa Francesco – «a una guerra quasi mondiale»1. Chiedersi di chi sia la colpa è attardarsi su questioni che interessano la storia più che il presente. L’odio pro duce odio, questa è l’unica certezza.

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