Dossier

Violenza, diritto e giustizia

a cura di Giuseppe Dalla Torre

 nuovi volti della violenza. I contributi che seguono sembrano dominati da questo elemento: al di là di ogni sogno utopistico, al di là di più concrete aspettative, il tempo che viviamo mostra crudele il trionfo della violenza nelle vesti più inedite. L’esempio per eccellenza è quello del terrorismo a matrice religiosa che insanguina le nostre strade: paradosso – o provocazione – per la nostra età che si dice secolarizzata.

L’hate speech tra libertà di espressione e tutela della dignità

a cura di Mattia Ferrero

S empre più va diffondendosi nel dibattito pubblico l’attenzione verso l’hate speech (o linguaggio d’odio, per impiegare l’espressione italiana) e si susseguono le iniziative per contrastare tale fenomeno, in considerazione del nesso tra espressioni d’odio, da una parte, e atti di intolleranza, discriminazione o violenza, anche terroristica, dall’altra. Prima di trattare del rapporto esistente tra discorso d’odio e violenza, è bene, però, premettere che non esiste né a livello nazionale, né internazionale, una definizione condivisa di hate speech.

Orizzonti del desiderio, domande di felicità

a cura di Luigi Alici, a cura di Piermarco Aroldi

Un paradosso rende oggi particolarmente difficile il continuo rincorrersi di desiderio e felicità, che plasma le attese del mondo giovanile e disegna l’architettura della vita personale e comunitaria: un’inflazione di promesse di felicità – più o meno autentiche e liberanti – non riesce a estinguere la sete del desiderio.

Di fronte al male

a cura di Roberto Gatti

Quando, nel romanzo cui il suo nome dà il titolo, Thérèse Raquin – ormai disfatta dalla paralisi che le ha tolto tutto, compresa la voce e ogni umana espressione del volto – si rende conto che tutti i suoi desideri e sogni di una vita tranquilla, serena, innocente e buona, sono stati distrutti dal crudele assassinio che le ha portato via il figlio, lancia il suo muto grido contro il «Dio malvagio».

La democrazia in trasformazione

a cura di Gian Candido De Martin

Le democrazie occidentali sono oggi attraversate da profondi cambiamenti indotti in larga misura, da un lato, dalla prolungata crisi economica, che chiede processi decisionali pubblici veloci ed efficaci, dall’altro dalla globalizzazione delle relazioni, che rischia però di sviare il governo verso forme di tecnocrazia.

Come governare la globalizzazione

a cura di Vera Negri Zamagni

L’ umanità è vissuta per migliaia di anni in una civiltà agricola che legava i contadini alla terra e lasciava ben poco spazio alla mobilità. Chi si muoveva erano i popoli conquistatori, per lo più nomadi, e gli eserciti degli imperi agricoli che dovevano contenerli. Ma l’economia era locale, con scarsi commerci su lunga distanza, e dunque bastava un governo locale, che aveva comunque due livelli: il governo delle comunità e il coordinamento offerto da un governo centralizzato di tipo imperiale, volto soprattutto a garantire la difesa dagli attacchi esterni.

Diritti e vita comune

a cura di Andrea Aguti, a cura di Luigi Alici

Perché dedicare un Dossier di «Dialoghi» al tema dei diritti? La bibliografia su questo tema non è certo modesta, i diritti rappresentano uno dei termini-chiave del dibattito pubblico nelle nostre società occidentali da un cinquantennio ed esiste oramai una vera e propria retorica dei diritti a livello politico e sociale che non sempre è usata per fini lodevoli.

Diritti privati, doveri pubblici

a cura di Francesco Paolo Casavola

Q uando ci interroghiamo nella tradizione che ci ha raggiunto nella modernità, quella romana, immaginiamo che quel che chiamiamo diritto i nostri progenitori lo indicassero come jus. In realtà il nesso tra jurisdictio e imperium, tra il pronunziare il diritto ed esercitare il supremo potere militare e civile, ci spinge a una diversa lettura del diritto. Jus è la pace sociale imposta da chi ha il comando sulla comunità. I componenti di questa hanno il dovere di obbedire. Altrimenti insorge il disordine e la comunità si dissolve. Jus è dunque il primordiale vincolo politico della comunità.

Diseguaglianze e bene comune

a cura di Lorenzo Caselli, a cura di Ilaria Vellani

Che tipo di mondo vogliamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai nostri figli, ai nostri nipoti? Un mondo lacerato, diviso, contrapposto? Oppure un mondo nel quale germinano segni di speranza, di fiducia, di misericordia? La questione, che sta al cuore dell’enciclica Laudato si’, non è né ideologica né meramente tecnica. Chiama direttamente in causa il senso del nostro vivere, del nostro abitare la terra, del nostro rapporto con gli altri, con il creato.

Diritto di parola e percorsi di sinodalità

a cura di Giacomo Canobbio

Attesa, ma sorprendente, perfino contraddittoria agli occhi di qualcuno, la riforma della Chiesa che papa Francesco sta introducendo. Trasparenza, apertura ai poveri, azione diplomatica che fa cadere alcune barriere, scelte ecumeniche inedite, appello alla corresponsabilità, pratiche sinodali rinnovate, sono alcuni degli elementi che attirano attenzione, plauso e critiche dall’opinione pubblica.

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