Dossier

Eschaton come evasione o stimolo all’impegno nella storia?

a cura di Francesco Russo

Perdita di tensione escatologica e di passione nei confronti della costruzione della città dell’uomo vanno insieme in un tempo di metamorfosi radicali. L’uomo contemporaneo non guarda più al cielo.

Camminare insieme, al tempo dell’incertezza

a cura di Pina De Simone, a cura di Piero Pisarra

Nella celebre Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams si esigono «aree di dubbio e d’incertezza rigidamente definite». Sembra la battuta di un umorista inglese che abbia esagerato con la birra al pub dell’angolo, ma è fisica quantistica per principianti, come il gatto di Schrödinger che è nello stesso tempo vivo e morto, a seconda del luogo di osservazione. Se incertezza dev’essere, che sia allora inquadrata, incasellata, codificata. Perché essa genera disordine e ansia.

Tra Benares e Gerusalemme. Cristianesimo e religioni orientali

a cura di Giacomo Canobbio, a cura di Piergiorgio Grassi

La luce viene da Oriente. L’esperienza fisica si è trasformata presto in esperienza “spirituale”. Il sorgere del sole è diventato, nei popoli segnati dal cristianesimo, il sorgere del Sole. L’antica liturgia battesimale e la struttura degli antichi battisteri lo richiamavano: scendere nell’acqua da Occidente e risalire verso Oriente significava aprirsi alla Luce che è Cristo, come soprattutto nel Vangelo di Giovanni si confessa fin dall’inizio (cfr. Gv 1,9).

Della vita e della morte

a cura di Pina De Simone, a cura di Donatella Pagliacci

Un filosofo-zoologo come Helmuth Plessner ha definito il Novecento come il secolo connotato dalla vita, considerando questa come la parola redentrice di quel secolo. Ma accanto a lui c’è anche chi lo ha pensato come un tempo oscuro e contrassegnato solo dai peggiori eventi che l’umanità abbia mai conosciuto e, quindi, un secolo di morte.

L’autodeterminazione come assoluto: eutanasia e oltre

a cura di Antonio Da Re

In modo abbastanza sorprendente è ripreso il dibattito in Italia sul fine vita, alimentato dalla campagna per la raccolta di firme per il referendum sull’eutanasia promosso dall’Associazione “Luca Coscioni”.

Dossier - Scienza e futuro

Scienza e futuro

a cura di Carlo Cirotto

Riflettendo sulle vie che portano alla verità, così scrive Platone (Fedone, 85 C-D): «Trattandosi di questi argomenti, non è possibile se non fare una di queste cose: o apprendere da altri quale sia la verità; oppure scoprirla da se medesimi; ovvero, se ciò è impossibile, accettare fra i ragionamenti umani quello migliore e meno facile da confutare, e su quello, come su una zattera, affrontare il rischio della traversata del mare della vita; a meno che si possa fare il viaggio in modo più sicuro e con minor rischio su più solida nave, ossia affidandosi ad una divina rivelazione».

Cristiani ed ebrei

a cura di Giacomo Canobbio, a cura di Piergiorgio Grassi

Perché un Dossier dedicato al rapporto tra cristiani ed ebrei? Di fronte al riemergere di atteggiamenti antisemiti sembra utile prendere consapevolezza del cammino compiuto nelle relazioni tra gli appartenenti alle due religioni. Conoscere la storia serve non solo a purificare la memoria, riscoprendo origini comuni, ma pure a elaborare antidoti nei confronti di risorgenti contrapposizioni.

Cosa ci fa comunità?

a cura di Pina De Simone

Cosa ci fa comunità? Quando abbiamo programmato questo Dossier non avremmo mai pensato che questa domanda potesse risuonare con tanta intensità nelle nostre giornate, nell’ordinarietà dei comportamenti e dei gesti. La situazione surreale in cui si trova il nostro paese a motivo del diffondersi dell’epidemia ci spinge a chiederci ancora di più: che cosa ci tiene insieme? A partire da che cosa possiamo sentirci una comunità, da che cosa nasce la trama di relazioni che ci identifica e ci consente di riconoscerci?

Libertà religiosa vo cercando

a cura di Giuseppe Dalla Torre

La libertà religiosa, lo sappiamo, è storicamente e logicamente il primo dei diritti di libertà.

Corpo e salvezza

a cura di Piero Pisarra

Ammaestrato, addomesticato, educato, il corpo umano resta il medium più potente, la “tunica di pelle” che porta i segni – le stigmate – della dominazione o della liberazione. E si fa linguaggio. Perché il corpo, tutto il corpo, non soltanto la lingua, parla. Dice chi siamo e chi vorremmo essere. Quali sono le nostre ferite e le cicatrici. Quali i tentativi di rimodellarlo, di nascondere o di annullare, come in un’opera barocca, il trionfo del tempo e del disinganno.

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