L’uso politico della religione
a cura di Sihem Djebbi, a cura di Piergiorgio GrassiUna riflessione sull’uso politico della religione e la sua inevitabile strumentalizzazione si rende necessaria in tempi che vedono fenomeni di questo tipo diffusi in tutto il pianeta, al punto da apparire quasi strutturali. Fenomeni che suscitano maggiori attenzioni quando sorgono o si trasformano in movimenti politici che si richiamano esplicitamente alla religione nel loro agire e creano condizioni di chiusura, di conflitto e di esclusione. Con rischi evidenti di frammentazione interna e di destabilizzazione anche internazionale.
Hindutva. Un’ideologia religiosa nel paese di Gandhi
a cura di Raja M. Ali SaleemVegetarianism and Gau Mata: Instrumentalizing Hinduism and Mainstreaming Hindutva
Cultura politica cercasi
a cura di Luciano Caimi, a cura di Alfonso LanzieriLa campagna per l’elezione del nuovo Parlamento italiano (settembre 2022) è ormai alle spalle. Ma non sembra superfluo rievocarla, insieme con gli eventi ad essa successivi, perché l’una e gli altri sono rivelatori della non esaltante qualità culturale del quadro politico nazionale – e della classe dirigente che ne è interprete –, da tempo denunciata sia dagli analisti sia dal cittadino medio, a prescindere dalle diverse e legittime posizioni politiche personali.
Sinodo e sinodi
a cura di Piergiorgio GrassiL e Chiese locali italiane sono ora impegnate nel secondo anno del percorso sinodale (la cosiddetta fase narrativa), percorso inserito nel tracciato del Sinodo universale che porta il titolo significativo Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione.
Cieli nuovi e terra nuova
a cura di Luigi Alici, a cura di Franco MianoAssumendo come chiave interpretativa della nostra epoca la metafora fortunata della “liquidità”, Bauman ha affrontato il tema della Paura liquida (Laterza, 2012) nella quale oggi siamo immersi, riconducendola in ultima analisi a paura della morte.
L’eterno nel quotidiano
a cura di Carla DananiLa riflessione su “l’eterno nel quotidiano” fa i conti con una asimmetria: si dice “quotidiano” ciò che è alla mano, mentre “eterno” esprime una dismisura; l’uno è l’ovvio, l’altro l’inaudito. Nello stesso tempo, avvicinati, i due termini sembrano richiamarsi, rincorrersi, in modo inquieto.
Comunità autorità ministeri
a cura di Giacomo CanobbioIndagini sociologiche, ma anche percezioni prescientifiche, attestano che il senso della “cosa comune” è andato gradualmente erodendosi negli ultimi decenni, benché in alcune tragiche circostanze riemerga, anche solo per tempi brevi: l’iniziale reazione alla pandemia e alla guerra in Ucraina testimoniano che la solidarietà non è morta.
La comunità: luogo dell’esperienza credente
a cura di Simona Segoloni RutaPer affrontare il tema del ruolo della comunità nella vita di fede sembra opportuno premettere qualche breve osservazione sulla dimensione comunitaria dell’essere cristiani. Infatti, per quanto la fede sia un’esperienza radicalmente interiore, decisa dalla libertà di ciascuna/o e giocata là dove risiede il mistero più profondo della persona, essa è anche costitutivamente comunitaria. Chi crede nel Vangelo sa di averlo ricevuto e di essere chiamata/o a testimoniarlo: in questo modo la condivisione della medesima esperienza è tutt’uno con l’esperienza stessa.
La «fine del potere» e la fiducia da ricostruire
a cura di Damiano Palano«La democrazia è decisamente sopravvalutata», recita una delle frasi preferite di Frank Underwood, l’immaginario presidente degli Stati Uniti protagonista della serie televisiva House of Cards. Ed è davvero difficile trovare una formula che in modo più efficace restituisca la portata della sfiducia che attraversa le nostre società e che mina in profondità le stesse basi delle nostre istituzioni.
Autorità, libertà e carismi
a cura di Severino DianichL’ attuale discussione intorno alle prospettive di una promozione della sinodalità nella Chiesa non di rado si annoda intorno all’asserto, spesso assunto a una sorta di dogma indiscutibile: La Chiesa non è una democrazia. Eppure è facile controbattere: Ma neppure è un’autocrazia! Per quanto il papato abbia sfiorato qualche volta, nel corso della storia, il rischio di trasformarsi in un potere autocratico, questo in realtà non è mai avvenuto. Non ha avuto affatto questo significato la definizione dell’infallibilità del papa emanata dal Concilio Vaticano I.