Sono trascorsi cinque anni dalla pubblicazione di Laudato si’. Nell’immediato l’enciclica di Francesco fu accolta da reazioni contrastanti: da alcuni con stupore a causa della “novità” dell’interesse del Magistero per la questione ambientale, da altri con sospetto per le critiche esplicite che il testo papale rivolge all’attuale modello economico globale, infine con entusiasmo da parte dei non pochi cattolici che già da tempo si interessavano alle problematiche ambientali e che finalmente vedevano in Laudato si’ la conferma, da parte del Magistero, dell’importanza della questione. Normalmente un’enciclica si rivolge ai fedeli cattolici e punta a fare sintesi di un punto della fede o della morale. Laudato si’ smentiva questo schema: anzitutto, il Papa faceva appello a «tutta la famiglia umana» (n. 13), indipendentemente dall’appartenenza religiosa; in secondo luogo, appariva chiaro che l’enciclica non intendeva offrire una sintesi del pensiero ecologico della Chiesa: essa tracciava piuttosto un percorso di riflessione e discernimento. Si tratta, pertanto, di un testo non da imparare, da applicare e da vivere.