Primo piano

Quando la Terra trema

di 

La paura dà la scossa all’identità umana nelle distopie del nostro tempo

Trema tutto. E in molti casi dopo il tremore crolla tutto e muoiono in tanti. Sappiamo tutti cosa si sente: ognuno di noi ha tremato qualche volta nella sua vita. Chi come me si è dedicato per anni al soccorso umanitario ha tremato tante volte, non solo nei terremoti più forti, ma anche di fronte ad altre catastrofi tremende. La stessa definizione comune delle peggiori esperienze umane usa proprio la parola “tremende”, che esprime in modo vivido l’inevitabile tremare che è l’espressione fisica e spirituale della paura1. Nella natura tremano gli esseri umani e anche molti altri esseri viventi. La scossa nei sistemi viventi è un’immagine rivelatrice della scossa che sente l’umanità, quella che fa tremare la dignità dei popoli, l’identità stessa dell’essere umano e l’umanesimo, cioè la vittima – sempre la stessa – della paura. Per gli esseri umani, la paura è la più ancestrale e irrefrenabile delle emozioni: da sempre e ancora oggi è la paura a innescare conflitti e genocidi efferati, schiavitù degradanti e disuguaglianze profondamente ingiuste, guerre commerciali spietate e devianti narrazioni terroristiche2. 

I cantieri della speranza

di 

L’ avvicendamento al soglio pontificio è avvenuto nel tempo di Pasqua, tempo liturgico in cui la Chiesa tutta è invitata a contemplare la vita vera che non finisce, il segno del sepolcro vuoto e della pietra spalancata. Il tempo in cui, insieme a tutta la comunità dei discepoli, siamo chiamati ad accogliere il dono della Pace che viene dal Signore Risorto.

Profezia sinodale e speranza giubilare camminano insieme

di 

La Chiesa sta vivendo un periodo di particolare intensità. Si susseguono eventi ecclesiali di “rilevanza epocale”, quanto mai utili per affrontare una stagione complessa della storia e intercettare le istanze di quel “cambiamento d’epoca” ben delineato da papa Francesco. Dopo gli anni dedicati alla riflessione sulla sinodalità nella Chiesa, siamo ora entrati nel vivo delle celebrazioni per l’anno giubilare, avendo comunque sempre ben presenti gli scenari travagliati che interpellano la vita dell’umanità.

Sinodo sulla sinodalità: verso un nuovo slancio missionario

di 

La seconda sessione del Sinodo sulla sinodalità, che si è appena concluso nell’ottobre 2024, segna una tappa decisiva nella storia della Chiesa cattolica dopo il Concilio Vaticano II. Questo processo, sviluppato su tre anni, ha mobilitato la Chiesa intera a tutti i livelli, dal locale all’universale, secondo un principio di circolarità. Non possiamo comprendere e accogliere i frutti di questa recente assemblea ro mana senza collegarla a quello che si è vissuto precedentemente e che ha implicato l’ascolto e la partecipazione di un gran numero di cristiani.

Medio Oriente in bilico: nuove tensioni, antiche ferite

di 

Alla fine, quel che si temeva è avvenuto: lo scontro tra Hamas e Israele si è trasformato in conflitto regionale, innescando una spirale che ci porta – come direbbe papa Francesco – «a una guerra quasi mondiale»1. Chiedersi di chi sia la colpa è attardarsi su questioni che interessano la storia più che il presente. L’odio pro duce odio, questa è l’unica certezza.

La 50a Settimana sociale. Parole ascoltate, parole vissute

di 

Ogni esperienza nasce con una parola. Le parole, come ci insegna Rubem Alves, sono un cibo da mangiare: ci nutrono e nel nutrirci ci trasformano; mentre pensiamo di assimilarle, le parole ci assimilano. Mangiamo e siamo mangiati dalla parola. Mai da soli. La parola, come il cibo, è relazione e genera legami. Una volta pronunciata, la parola continua a rimbalzare da persona a persona, suscita echi e prende significati nuovi, cambiando tonalità con chi la pronuncia.

Liberarsi dalla sfiduceria e dalla relittonomia

di 

I n ogni parte del mondo, le diverse culture e chi le tramanda inciampano e si fanno male sempre più spesso in alcuni nodi della modernità, soprattutto con riferimento alle tante trasformazioni in atto. Molti degli inciampi e dei capitomboli che si trasformano nelle odierne distopie dei sistemi politici, ambientali, economici, sociali ed etici si potrebbero evitare eliminando la nostra apatia nelle analisi sociologiche e la nostra sciatteria nel disegnare e sperimentare le soluzioni alla policrisi che tutti osserviamo.

Il negoziato necessario per giungere alla pace

di 
Il negoziato necessario per giungere alla pace

La strategia della deterrenza legata agli arsenali nucleari delle due superpotenze ha segnato la politica internazionale del passato, nello scorso secolo, anzi nello scorso millennio. Correva l’era del bipolarismo, dello scontro ideologico e militare tra Est e Ovest che ha provocato più di 150 guerre in 70 paesi con 20 milioni di morti. Conflitti combattuti tra i paesi in via di sviluppo e nei paesi in via di sviluppo. La deterrenza appartiene ad un’altra epoca. Oggi non è più in grado di dare stabilità al sistema.

Unione europea: dopo il voto, quali orizzonti?

di 
Unione europea: dopo il voto, quali orizzonti?

Il voto per il rinnovo del Parlamento europeo è alle spalle ed è tempo di guardare avanti. Nelle sedi Ue, fra Strasburgo e Bruxelles, fervono le trattative per definire i cosiddetti top job, le alte cariche istituzionali dell’Unione: il o la presidente dell’Europarlamento, della Commissione e del Consiglio europeo. Poi, all’inizio dell’autunno, sarà la volta della definizione del collegio dei commissari.

Pagine