Dossier

La cura dei beni comuni

di 

Vorrei iniziare proprio dalle ultime parole del bellissimo discorso che il presidente Mattarella ha fatto alle Camere nel febbraio scorso, quando, dopo aver elencato i volti degli italiani che lui immaginava di vedere, ha detto: «Questi volti e queste storie raccontano di un popolo che vogliamo sempre più libero, sicuro e solidale. Un popolo che si senta davvero comunità».

Presente e futuro delle città

di 

La città è un progetto che nasce dalla volontà di vivere insieme, un progetto radicato nella storia, nella cultura, un progetto che si vorrebbe aperto alla speranza. D’accordo! Tuttavia, chi fa il progetto? Chi sono quelli che vogliono e possono vivere insieme? Quali storie? Quali culture? Quali speranze? Ce ne sono tante. Non è facile rispondere a tali interrogativi. La città, crocevia di contraddizioni, è tante cose contemporaneamente.

L’umano tra natura e cultura

di 

La questione al centro del Dossier è in continuità con quello del numero precedente, dedicato al naturalismo, di cui rappresenta uno sviluppo, tentando di allargare la prospettiva al rapporto tra natura e cultura. I momenti di svolta più importanti nella storia della civiltà occidentale potrebbero essere riletti proprio come risultato di una modificazione di tale rapporto.

L’arte di re-incontrarsi

di 

Essere connessi sembra sia il grande imperativo dell’era digitale: uscire dalla rete, anche temporaneamente, è un po’ come perdere pezzi di vita. In quest’ansia di collegamento permanente alla community si riflettono desideri di sempre: essere riconosciuti, potersi incontrare, forse anche trovare aiuto o semplicemente avere l’opportunità di comunicare e condividere. Tante sfaccettature che esprimono una grande consapevolezza: vivere è essere-insieme. Soli, isolati – disconnessi – si muore.

La sussidiarietà può ancora unire

di 

Tentare di leggere le dinamiche che caratterizzano l’evoluzione del tessuto sociale, nel tempo in cui viviamo, è un’impresa complessa ed ogni tentativo si rivela inevitabilmente parziale, a motivo della fluidità e magmaticità della cultura e della società. Cionondimeno è bene tentare, perché per agire e portare un contributo positivo è importante cogliere i nodi problematici essenziali che cercheremo di affrontare in prospettiva pedagogico-educativa.

Lavoro, mercato e formazione

di 

I dati sulla disoccupazione giovanile nel nostro paese vengono diffusi in modo martellante. Sono dati che colpiscono per la loro drammaticità e che, nella ripetizione con cui vengono comunicati, contribuiscono ad accrescere un senso di immobilità, se non di ripiegamento, non solo del mondo del lavoro, ma dell’intera società italiana. Il lavoro è centrale nella vita di una comunità civile perché è centrale nella vita delle persone. Il lavoro è centrale non solo con riferimento all’art.

Quale università

di 

Le università: una realtà eterogenea. Proseguendo il filo del discorso sulle istituzioni formative, dopo l’attenzione dedicata alla scuola nel precedente Dossier, cerchiamo ora di affrontare la questione dell’università, prendendo in esame i nodi principali che riguardano, a vario titolo, queste sedi di «istruzione superiore», spesso ultrasecolari e anteriori all’ordinamento dello Stato unitario.

La scuola al centro

di 

Riprendiamo il filo del discorso sulla scuola, abbozzato nell’Editoriale deln.2/2013 di «Dialoghi». Lo facciamo con ben altra estensione e profondità argomentativa, affidandoci alla competenza di operatori sul campo e di esperti. Siamo persuasi di affrontare un argomento fra i più complessi e, nel medesimo tempo, più importanti sia per la crescita della singola persona sia per lo sviluppo dell’intera società. Questa consapevolezza è costantemente viva nella stessa Azione cattolica. Basti ricordare, fra le ultime iniziative, il convegno per insegnanti La scuola che mi aiuta a crescere.

Pagine