Cieli nuovi e terra nuova
Il tempo di crisi in cui siamo immersi, che è insieme un tempo di speranze, chiama ciascuno a un impegno in riflessioni a lungo termine e a un’assunzione di responsabilità nel recuperare il senso pieno del politico, da credenti.
L’appuntamento elettorale cui sono chiamati gli italiani a fine settembre appare come un salto nel vuoto e il suo risultato sarà in grado di dirci qualcosa sullo stato della nostra democrazia.
Il cardinale Zuppi, nuovo presidente della Cei, discute con «Dialoghi» delle prospettive del cammino sinodale in Italia, di guerra ed elezioni, ricordando che l’Azione cattolica ha oggi la responsabilità di aiutare le parrocchie a essere aperte, perché con i suoi cammini formativi può contribuire a realizzare il messaggio di fraternità dell’enciclica Fratelli Tutti.
La promessa di eternità, che è al centro del mistero cristiano e che trova nella risurrezione di Cristo il suo fondamento, intercetta una domanda di salvezza imperitura che attraversa la storia umana, dà forma alla vita, plasma gli immaginari sociali, alimenta la riflessione culturale e le produzioni artistiche. La ricerca di un punto di incontro tra domanda e risposta è parte essenziale del dialogo tra credenti e non credenti, che in ogni cambiamento d’epoca deve trovare nuove motivazioni e parole nuove. Che cosa vuol dire oggi evocare cieli nuovi e terra nuova? Come parlare di risurrezione di Cristo e di salvezza eterna?
Piazza della Libertà, a Trieste, è un crocevia di vite che ogni giorno vi sostano in attesa di proseguire un viaggio iniziato percorrendo le rotte balcaniche, spesso in condizioni disumane. A prendersi cura di queste vite, quotidianamente, vi sono i volontari di “Linea d’ombra”. Perché a tutti sia garantito il diritto di andare liberamente verso la speranza di una vita degna di essere vissuta.