La legge di Bilancio 2022

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L’ultima legge di Bilancio varata in extremis dal governo Draghi – il 30 dicembre 2021 – può essere considerata un provvedimento di transizione, frutto della mediazione tra le varie anime dell’esecutivo. Da quest’anno, però, si apre una nuova fase in cui affrontare i nodi irrisolti del Paese, tra la spesa del Pnrr e un’Europa forse meno indulgente col deficit, dopo la fase acuta della pandemia.

La legge di Bilancio per il 2022 varata dal Parlamento a fine dicembre è probabilmente l’ultima manovra pienamente espansiva consentita dalla sospensione delle regole europee su deficit e debito pubblico. Espansiva, traducendo dal gergo tecnico e semplificando, vuol dire che lo Stato distribuisce risorse a famiglie e imprese senza chiedere che essi tornino, sotto forma di entrate, attraverso altri capitoli del bilancio pubblico. La crisi pandemica ha infatti convinto l’Unione europea a sospendere il regime di austerity che impone agli Stati membri di tenere sotto controllo il debito pubblico e, nel caso dell’Italia, di assicurare una sua progressiva e costante riduzione. Un regime che, se fosse rimasto in piedi anche durante l’esposizione delle economie nazionali al Covid, avrebbe causato una autentica catastrofe sociale (fermo restando che le ferite sociali del virus sono tantissime e, in parte, ancora devono palesarsi del tutto).

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