Cosa ci fa comunità?
L’Azione cattolica è stata e continua a essere un fattore di coagulo dentro il paese, un enzima capace di favorire la costruzione e il consolidamento del senso di comunità.
Le scelte dello Statuto entrato in vigore il 1 novembre 1969 hanno dato forma a una singolare esperienza di condivisione e solidarietà intergenerazionale, una capillare esperienza di prossimità, di popolarità, e di protagonismo laicale.
L’uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani su ordine del presidente americano Donald Trump ha riacutizzato le tensioni tra Iran e Usa. Rafforzando le strategie di destabilizzazione del nemico e di interferenza negli affari politici di paesi terzi, in un contesto regionale che non è mai stato così conflittuale.
Con l’incontro di riflessione e di spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace” le Chiese che si affacciano sul mare nostrum hanno intrapreso il cammino indicato da Francesco: ricostruire i legami che sono stati interrotti, infondere speranza a chi l’ha perduta e sostenere la risurrezione di tutta l’area.
Che cosa ci tiene insieme? A partire da che cosa possiamo sentirci una comunità, da che cosa nasce la trama di relazioni che ci identifica e ci consente di riconoscerci? Cosa vuol dire far parte di una comunità, prendere parte al suo destino, contribuire al suo costruirsi, portare il peso delle sue fatiche?
A settant’anni dalla morte di Mounier, il suo personalismo ha ancora molte cose da dire a un Occidente che sta in parte smarrendo le sue migliori tradizioni ed è alla ricerca di un nuovo se stesso.
Fin dalle sue origini il cinema ha raccontato la figura del Papa dando vita a differenti tipologie di rappresentazione. Uno sguardo alla storia del cinema fino alle pellicole più recenti.
Recensione a Chiedi al teologo, compagno di strada nel labirinto dell’esistenza di Giuseppe Lorizio
Recensione a Dentro il conflitto, oltre il nemico. Il «metodo Rondine» di Luca Alici
Recensione a Per il futuro delle democrazie di Gian Candido De Martin
Vittorio Bachelet è stato uomo dalla esemplare capacità di ascolto e di ricucitura.
A quarant’anni dal “martirio laico”, il ricordo degli anni al Csm, insieme alle parole da lui pronunciate al momento della elezione a vicepresidente dell’organo di autogoverno della magistratura. Il quadro di un’esperienza assai complessa, ma vissuta cercando sempre motivi di condivisione, di unità e di speranza.