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Le parole e le cose. Il domani della democrazia

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La parola “democrazia” viene molto usata un po’ da tutti, in politica, nel dibattito culturale, nell’opinione pubblica. Forse non sarebbe male dire qualcosa in margine a questa inflazione del termine. Un elemento balza agli occhi immediatamente. Lo espongo così: fino a che punto quanti ricorrono a questo sostantivo sono consapevoli dei problemi che oggi caratterizzano i sistemi democratici? Proviamo a spiegarci.

Scenari geopolitici: tante nubi e qualche luce

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L’escalation militare in Ucraina ci ha portato sulla soglia di un conflitto planetario, con l’uso di ordigni atomici e conseguenze catastrofiche per tutti. Il sabotaggio del gasdotto NordStream nel mare al largo della Danimarca dà la misura del pericolo che si sta correndo e di come sia facile che si allarghino gli effetti di una crisi che nasce da lontano. A partire dalle tensioni nel Donbass, che la comunità internazionale ha finto di ignorare nonostante abbiano causato in otto anni circa tredicimila vittime.

Antropocene: il dialogo spezzato con la Terra

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Parole nuove sorgono ogni giorno – e altrettanto velocemente muoiono. A volte però ne emergono alcune per le quali la novità dà espressione a nuove esperienze del mondo. Tra di esse si colloca certamente Antropocene, coniata per raccogliere il portato di un gran numero di fattori relativi al nostro rapporto con l’ambiente. Sono tanti i fenomeni degli ultimi anni che segnalano un mutato rapporto con la Terra.

Il dopo le elezioni. Come vi giunge l’Italia

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L’Italia si trova nel periodo post-elettorale di fronte a tutti i problemi che aveva nel periodo precedente, anche se aggravati con lo scorrere del tempo e l’assenza di soluzioni adeguate. Richiamo soltanto i tre grandi scenari della pace, della giustizia sociale e della salvaguardia della biosfera: temi che hanno trovato scarsa attenzione nelle discussioni elettorali e che sembrano ignorati nel dibattito politico attuale. Difetta una visione del futuro; difettano, insieme, la speranza e la responsabilità.

Le parole del sinodo: “giovani”

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Nella prima parte del documento della XV assemblea generale ordinaria voluta da Papa Francesco, conclusasi nel 2018, viene ripresa la famosa scena dei discepoli di Emmaus: «Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome Emmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e  conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro» (Lc 24,13-15).

La promessa o l’illusione di una scuola democratica

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Nel contesto italiano possiamo parlare in senso proprio di scuola democratica solo con l’avvento della Costituzione repubblicana (1° gennaio 1948). Dall’unità nazionale (1861) alla fine del fascismo la «questione scolastica» si era via via posta sotto altre prospettive. […] Nell’Italia repubblicana la nuova Carta costituzionale, entro il quadro dei princìpi/valori di fondo, delineava anche i contorni essenziali per ripensare il sistema d’istruzione in chiave democratica.

Il futuro del sogno europeo

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Nei primi decenni della nostra storia comune la causa dell’integrazione poté avvalersi di un messaggio (messianico, lo ha definito Joseph Weiler) dalla forza emotiva ineguagliabile, «non più guerre fra noi, non più figli, fratelli, padri morti a milioni, non più distese sterminate di croci ai fianchi delle nostre strade». Il messaggio parlava inizialmente alle generazioni che avevano perso quei figli, quei fratelli, quei padri e poi ha continuato a parlare a quelle, immediatamente successive, che li avevano almeno nella memoria.

Partiti, sindacati e la crisi della democrazia italiana

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Per quanto riguarda i partiti, è giunto ad esaurimento il percorso che aveva unito la rappresentanza politica e la istituzionalizzazione attraverso di essi dei canali per l’esercizio attivo della sovranità popolare. Per presentare questa evoluzione in forma schematica osservo che la “forma partito” che è divenuta dominante nei sistemi costituzionali europei (ma non in quello americano) è data da partiti di massa a base subculturale.

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